Diritto commerciale e dei consumatori
Il diritto in ambito commerciale comprende un settore molto ampio, in continua evoluzione, che si occupa delle regole del mercato e di tutti quei fenomeni che riguardano una società, anche in relazione ai mercati internazionali.
Per diritto commerciale si intende l’insieme delle norme di diritto privato che disciplinano specificamente le attività produttive e il loro esercizio.
La sua origine risale addirittura alla fine del Medioevo. Fu in quel periodo storico, infatti, che l’intensa attività commerciale delle città italiane fece nascere l’esigenza di una regolamentazione specifica.
Nel 1942 in Italia venne varato il nuovo codice civile, e la materia del commercio trovò posto al suo interno, occupandone il quinto libro dedicato al “Lavoro”.
Si occupa di analizzare aspetti che riguardano:
- L’impresa;
- I contratti;
- Le aziende;
- I titoli di credito;
- Le procedure concorsuali;
- La regolamentazione dei contratti d’impresa;
- La repressione della concorrenza sleale;
- Le politiche antitrust.
Al centro del sistema sta il concetto di impresa. Questa è definita nell’art. 2082: è l’attività economica organizzata svolta professionalmente, diretta alla produzione o allo scambio di beni o servizi: dunque sia l’attività di chi crea nuovi beni per destinarli al mercato (il produttore), o offre servizi (di trasporto, custodia, ecc.), sia quella di chi media nella circolazione degli uni o degli altri (il rivenditore al dettaglio, l’agente di viaggi, ecc.)
Il Codice del consumo è stato emanato con il Decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, ed ha provveduto al riassetto delle disposizioni vigenti in materia di tutela dei consumatori, tra cui la maggior parte delle disposizioni emanate dall'Unione Europea nel corso degli ultimi anni per la protezione del consumatore.
Trattasi di una novità importante nella tutela dei consumatori italiani, soprattutto per la rilevanza che esso assume nel disciplinare i rapporti tra il singolo consumetore e le imprese anche di dimensioni rilevanti.
Il codice si occupa di regolamentare vari settori dalla pubblicità, alla corretta informazione, dal contratto, alla sicurezza dei prodotti, fino all’accesso alla giustizia e alle associazioni rappresentative di consumatori.
Con l’introduzione dell’articolo 140-bis, il Codice si è arricchito dell’ “azione di classe”, cioè della procedura dinanzi al Tribunale finalizzata all’ottenimento del risarcimento del danno in capo a ciascun componente del gruppo di consumatori danneggiati da un medesimo fatto.
Nel 2011 il Codice è stato modificato le norme introdotte con il Decreto legislativo 23 maggio 2011, n.79 (Gazzetta Ufficiale n. 129 del 6 giugno 2011 - s.o. n.139) in materia di multiproprietà e di turismo organizzato.
Il Decreto legislativo 21 febbraio 2014, n. 21 (in attuazione della direttiva 2011/83/UE sui diritti dei consumatori) ha introdotto maggiori informazioni precontrattuali per i consumatori, in particolare, nei contratti a distanza e negoziati al di fuori dai locali commerciali.
Nel 2015 il Codice del consumo è stato ulteriormente aggiornato con il Decreto legislativo 6 agosto 2015, n°130 (in attuazione della direttiva 2013/11/UE sull’ADR per i consumatori) che alla Parte V ha introdotto il Titolo II-bis concernente la nuova disciplina relativa alla risoluzione extra giudiziale delle controversie in materia di consumo (dall’art.141 all’art.141-decies).